ISOLA DI ORTIGIA

Via Vittorio Veneto

Chiesa di San Filippo Neri
Denominazione e luogo: la chiesa di San Filippo Neri si affaccia sulla Via Vittorio Veneto sull’Isola di Ortigia, Siracusa.
Architetto: il progetto è d’incerta attribuzione tra Giovanni Vermexio e Rosario Gagliardi.
Epoca: 1740-1769
Corrente artistica di riferimento: è una chiesa d’architettura barocca, dalla caratteristica facciata convessa, esempio unico in Siracusa.
Descrizione della pianta
E’ a pianta ottagonale con angoli smussati che crea una forma ellittica, l’abside e l’atrio sono simmetricamente opposti, frontalmente nei minori lati dell’ellisse sono presenti due absidi semicircolari. La copertura è realizzata con volta a padiglione. La pianta ottagonale è certamente del ‘700 ed è attribuita all’architetto Gagliardi, che ne modificò in parte l’aspetto esterno e maggiormente l’interno, con totale modifica dell’impianto planimetrico.
Descrizione dell’esterno
La facciata della chiesa è suddivisa in tre fasce verticali da paraste con capitelli corinzi e divisa in due ordini orizzontali da un cornicione aggettante dall’andamento movimentato.
Il primo ordine è caratterizzato da tre ingressi di diversa ampiezza: il portale maggiore centrale ha gli stipiti affiancati da mensole con figure mostruose mentre mordono le teste delle sirene. Dentro il portale c’è un festone tenuto al centro dalla bocca di un mascherone. A sinistra accanto al mascherone è scolpita una lucertola, simbolo o firma del Vermexio. Il portale maggiore ha un timpano ad arco ribassato, mentre i due minori hanno un timpano triangolare.
Nel secondo ordine di aprono, in corrispondenza delle porte sottostanti, tre grandi finestre con timpano ricurvo, poste sopra una trabeazione vigorosa.
Descrizione dell’interno
L’ambiente unico della navata è diviso in due ordini da un cornicione in corrispondenza dei pilastri. La copertura del vano centrale è in gesso, nel tamburo della volta si aprono finestre che hanno cornici in pietra scura. Gli stipiti delle porte sono decorate con un ramoscello d’ulivo e uno di palma incrociati. L’originalissimo pavimento è formato da lastroni calcarei bianchi e neri (arenaria bianca e pietra asfaltica nera di Ragusa), che raffigurano un intarsio simile a una stella a otto punte e motivi floreali.
Tramite tre gradini sormontati da una balaustra in marmo policromo si accede all’abside, caratterizzata da un arco di trionfo sormontato al centro da uno scudo sostenuto da due putti. Al centro dell’abside è posto l’altare maggiore. Il coro e l’abside sono delimitati da una volta a botte lunetta e da un catino semisferico.
Decorazioni pittoriche e scultoree
Le pareti interne sono ornate da stucchi e sono presenti diversi dipinti.

Inserimento urbanistico e territoriale
Affacciata alla Via Vittorio Veneto, in passato la maggiore arteria di Ortigia, da cui entravano in città processioni e fastosi cortei.
Adiacente alla chiesa vi è l’Oratorio di San Filippo Neri, oggi Liceo Tommaso Gargallo, in cui spiccano il chiostro e lo scalone in marmo. Si trova a fianco l’antico palazzo Interlandi, sede dell’Istituto delle suore Orsoline.
Notizie storiche
Nel 1740 il vescovo Monsignor Testa di Siracusa fece costruire la chiesa su un luogo dove si trovava quella più antica di Sant’Andrea. Fu ultimata nel 1769 e consacrata nel 1770. La fondazione della chiesa e dell’oratorio San Filippo Neri si deve a Margherita De Grandi, che, sollecitata dal nipote sacerdote Francesco De Grandi, donò i suoi averi per la realizzazione.
La costruzione precedente risaliva all’epoca trecentesca, venne poi trasformata in parte durante i secoli XV e XVI a causa di un terremoto, per poi subire un ulteriore rinnovamento a partire dal 1762.

PALAZZO VITALE

Architetto: Andrea Vermexio.
Denominazione: Palazzo Vitale
Luogo: è posto in Via Vittorio Veneto nel quartiere della Mastrarua, sull’Isola Di Ortigia a Siracusa.
Epoca: risale a fine ‘500, inzio anni ‘600, viene portato a termine dopo il terremoto del 1693.
Corrente artistica di riferimento: Barocco.
Descrizione della pianta
Pianta longitudinale, oggi divisa in appartamenti privati.
Descrizione dell’esterno
La facciata del palazzo è disposta in due ordini orizzontali. La parte inferiore del palazzo presenta uno splendido portale centrale arcuato in blocchi di pietra, accanto al quale vi sono due portoncini arcuati semplici. Gli ordini superiori possiedono sei balconcini ad apertura rettangolare con travone liscio sorretti da eleganti mensoloni con decorazioni barocche e mascherone fitoforme al centro.
Descrizione dell’interno
L’interno del palazzo, tuttora in restauro, dovrebbe ospitare degli appartamenti privati o strutture ricettive.
Inserimento urbanistico e territoriale
Il palazzo è inserito nella Via Vittorio Veneto.
Notizie storiche
E’ stato creato per volere della nobile famiglia messinese Vitale nei primi anni del ‘600, ma portato a termine solo dopo il terremoto del 1693, che fermò i lavori per qualche tempo.
Restauri
Oggi l’interno del palazzo è in restauro.

PALAZZO RUSSO

 

Architetto: anonimo.
Denominazione: Palazzo Russo
Luogo: il palazzo è ubicato in Via Vittorio Veneto, sull’Isola Di Ortigia a Siracusa.
Epoca: risale all’epoca settecentesca.
Corrente artistica di riferimento: Barocco.
Descrizione della pianta
Pianta longitudinale, oggi divisa in appartamenti privati.
Descrizione dell’esterno
La facciata, divisa in due ordini orizzontali, presenta un elegante portale arcuato a pilastri a bugnato liscio, sopra il quale è posto un balcone sorretto da mensoloni barocchi, racchiuso da una particolare inferriata bombata in ferro battuto, la cui apertura rettangolare è sormontata da un travone. Accanto al portale vi sono tre aperture arcuate, di cui in quelle di destra è posta una serie di eleganti rosette scolpite in basso rilievo.
Nella parte superiore della facciata vi sono una finestrella semplice di forma rettangolare sormontata da un travone e un balcone a doppia apertura simile a quello sopra il portale. Ai lati due nicchie con statuette.
A completare la facciata ci sono tre finestre a lucernario.
Descrizione dell’interno
All’interno del palazzo ci sono locali adibiti ad uso abitativo con interni d’epoca.
Inserimento urbanistico e territoriale
Il palazzo è inserito nella Via Vittorio Veneto.
Notizie storiche e restauri
E’ stato edificato nel ‘700 per volere della famiglia Russo. Il prospetto è stato più volte manomesso in seguito ad interventi grossolani di restauro effettuati nei primi anni del ‘900, ma conserva ancora pregevoli decorazioni tardobarocche.

DUOMO

 

Architetto: Andrea Palma.
Denominazione: Cattedrale del Duomo voluta dal vescovo Zosimo.
Luogo: collocata nella piazza del Duomo di Siracusa sull’Isola di Ortigia.
Epoca: 1728-1753.
Corrente artistica di riferimento: risale alla corrente artistica del Barocco.
Descrizione della pianta
Una gradinata precede l’entrata. La pianta è longitudinale, divisa in tre navate da due file di colonne, lungo le navate laterali si aprono delle cappelline. Il portico preesistente posteriore venne utilizzato come nartece, mentre all’estremità di ciascuna navata vennero create tre absidi semicircolari.

Descrizione dell’esterno
L’entrata ha un effetto scenografico notevole con le statue sei Santi Pietro e Paolo di Ignazio Marabitti poste ai lati della gradinata.
La facciata si articola in due ordini sovrapposti segnati in orizzontale dalla linea dell’architrave e dal frontone realizzati con andamento spezzato. E’ anche divisa in tre ordini verticali da enormi colonne con capitello corinzio. L’ordine inferiore presenta un portale centrale a tutto sesto sorretto da due colonne, al quale si accostano due colonne binate ai lati che proseguono fino al secondo livello. Questi due ordini di colonne con capitelli corinzi movimentano la superficie liscia retrostante, creando un gioco chiaroscurale di notevole effetto.
Oltre al portale maggiore sono presenti due portali minori con timpani triangolari. Sopra le due porte si apre una finestra centinata.
Nel secondo ordine vi è una nicchia con timpano “centinato” incluso in due colonne, chiuso tra colonne binate e timpano spezzato.
Il campanile costruito contemporaneamente alla facciata presenta due grandi arcate senza ornamenti.
Descrizione dell’interno e delle sue decorazioni
Nel vestibolo vi sono due nicchie, una a sinistra con la statua dì S.Vincenzo Ferreri e l’altra a destra con quella di S. Ludovico Bertrando. L’interno è costituito da tre navate; quella centrale termina nel presbiterio distinto in coro e tribuna. Nella parete in fondo all’abside vi è un quadro ad olio della Natività di Maria. L’altare è costituito da un grosso blocco monolitico, che era parte della trabeazione dell’antico tempio.
Sopra il coro due grandi tele rappresentanti S. Pietro che affida a S. Marziano il compito di cristianizzare la città di Siracusa.
Il soffitto ligneo a trabeazione scoperta è decorato con rosoni dorati e stemmi delle più nobili famiglie siracusane di quel tempo. La volta è decorata con bellissimi affreschi del celebre messinese Agostino Scilla. Nei cinque vani della volta sono rappresentati avvenimenti biblici.
Nella navata destra si può ammirare il Battistero, che contiene un vaso greco di marmo posato su sette leoni di bronzo, adattato a fonte battesimale.
La Cappella del Sacramento è a pianta poligonale e venne progettata da Giovanni Vermexio, qui si trovano un ciborio di Luigi Vanvitelli e gli affreschi di Agostino Scilla.
La cappella di Santa Lucia conserva la statua della santa. Il pavimento di marmo fu eseguito per disposizione del vescovo Requisens, che volle essere sepolto nella cappella, come attesta il sarcofago marmoreo attaccato al muro fra le due arcate e la lapide sul pavimento. Posata sul pavimento nella parte destra della cappella vi è una grossa bomba, che cadde nella stanza del generale Orsini nel 1735 e rimase inesplosa per un miracolo della Santa.
Nella cappella del Crocifisso si trovava un dipinto di Zosimo attribuito ad Antonello da Messina, ora conservato nel Tesoro del Duomo insieme ad altri dipinti. Da quest’ultima cappella si accede alla nuova sagrestia e alla Sala del Tesoro del Duomo, che comprendono dipinti, oreficerie e tessuti preziosi. La chiesa contiene la cassa ed il simulacro argenteo di Santa Lucia oltre alla statua della Madonna della Neve del Gagini.
La decorazione scultorea si compone dell’aquila reale con l’arme dei Borbone di Sicilia con cartiglio, elementi fitomorfi, puttini e statue in pietra calcarea opere di Ignazio Marabitti. Esse rappresentano: in alto a destra Santa Lucia, vergine e martire siracusana; al centro in una nicchia la Madonna alla quale è dedicata la cattedrale; in altro a sinistra San Marciano, protovescovo di Siracusa. Ai lati della scala, San Paolo e San Pietro, che sottolineano la vocazione apostolica della città.
Inserimento urbanistico e territoriale
E’ posta nella piazza del Duomo e, scegliendo come punto di osservazione l’area tra il palazzo del Senato e il Palazzo Beneventano del Bosco, si ammira la facciata del Duomo nella sua pienezza volumetrica, che si estende in profondità grazie alla sua caratterizzazione barocca.
Eventuali adiacenze
Alla sua destra si erge il Palazzo del Senato, oggi Municipio o meglio conosciuto come Palazzo Vermexio.
Notizie storiche
Il Duomo sorge dove esisteva il tempio di Atena sorto nel 480 a.C. Si tratta di un edificio di grande interesse architettonico per il fatto che nella costruzione della Cattedrale vennero inglobate le strutture e le colonne del tempio greco.
Fu il vescovo Zosimo a volere questa cattedrale. Successivamente vennero chiuse le colonne del perimetro, ancora ben visibili, e si tagliarono otto archi nei muri maggiori della cella, ottenendo così una chiesa a tre navate con coronamento absidale.
Dopo l’età araba, in periodo normanno si provvide all’elevazione dei muri della navata centrale, all’apertura di finestre nelle pareti bizantine e all’abbellimento con mosaici della cattedrale e del coro.
Fu iniziata nel 1728 ed il primo ordine fu compiuto nel 1731. Dopo una sosta di venti anni il proseguimento dei lavori si ebbe nel 1751 ed il prospetto fu completato nel 1753.
Nel corso del tempo ha subito ulteriori trasformazioni, tra cui quelle dovute a Andrea Palma, che ricostruì la facciata dopo il terremoto del 1693 in stile barocco e quelle dovute agli Spagnoli, che realizzarono il soffitto e il pavimento.
La costruzione attuale è quindi il risultato di svariati interventi che si sono succeduti nel tempo.

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