LA GITA A TINDARI
Romanzo pubblicato nel 2000 dalla casa editrice Sellerio.
Dall’opera è stato tratto uno sceneggiato televisivo trasmesso da Rai Uno nel 2001 con l’attore Luca Zingaretti nella parte del commissario Montalbano.
Struttura: Il commissario Montalbano, investigatore di polizia palermitano, avvia le indagini riguardanti il caso dell’assassinio di un ragazzo, Nenè Sanfilippo, e contemporaneamente della misteriosa scomparsa di una coppia di anziani coniugi, i signori Griffo. L’unica connessione tra i due casi consiste nella residenza delle persone, che abitavano nello stesso palazzo. Questi due eventi misteriosi rompono l’equilibrio iniziale.
I coniugi Griffo erano stati visti l’ultima volta in pubblico durante una loro gita a Tindari, in seguito alla quale non si erano più avute notizie di loro.
Montalbano prosegue con le sue indagini, nel corso delle quali vengono ritrovati i corpi dei due pensionati che, dopo essere stati assassinati, erano stati rinchiusi in un cascinale, al quale era poi stato appiccato il fuoco. In questo modo, se tutto fosse andato secondo i piani degli assassini, dei due corpi non sarebbe rimasta traccia e nessuno avrebbe mai saputo niente. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco però ha invece permesso il recupero e l’identificazione dei cadaveri.
Successivamente il vecchio boss mafioso don Balduccio Sinagra, uno dei più forti boss locali, contatta Montalbano e fa in modo che egli arrivi nel luogo dove il boss ha fatto assassinare il nipote Japichinu Sinagra. Così facendo, il vecchio boss ha la speranza che il commissario attribuisca ingenuamente la responsabilità del delitto ai nemici di Sinagra. Montalbano intuisce però che si tratta di una trappola e riesce a non caderci e a non rimanere coinvolto.
Unendo gli indizi raccolti a dei a files informatici e cassette modificate appartenuti a Nenè Sanfilippo, il commissario Montalbano riesce poi finalmente a ricostruire la vicenda per intero e a creare le premesse per la ricomposizione dell’equilibrio. Proprio a Vigàta era situata una delle basi di una nuova mafia internazionale dedita al contrabbando di organi. Questa organizzazione, ramificata in tutto il mondo, operava per lo più tramite Internet. La base di Vigàta era in una casupola di piccole dimensioni di proprietà dei signori Griffo, che affittavano la casa all’organizzazione mafiosa. Sanfilippo, esperto di computer, lavorava per l’organizzazione, così come ne era entrato a far parte anche Japichinu Sinagra, diventando un rivale e un pericolo per il nonno, che lo in seguito lo fa eliminare.
Il dottor Ingrò era a suo modo coinvolto, in quanto costretto dalla mafia a operare trapianti illegali per ripagare i suoi debiti con l’organizzazione.
Un elemento sospetto si aggiunge poi alle indagini del commissario: Vania Ingrò, moglie del chirurgo Ingrò e amante di Nenè Safilippo, improvvisamente lascia la lussuosa casa del marito per tornare nel suo povero paese d’origine in Romania.
La moglie Vania era infatti all’oscuro di tutta la faccenda e nel momento in cui viene alla luce la sua relazione con Sanfilippo la donna costituisce una bomba ad orologeria per la mafia. Diventa quindi necessario smantellare la base di Vigàta e far sparire i coinvolti. Vengono dunque eliminati i Griffo e Sanfilippo, mentre Vania viene allontanata per non far ricadere i sospetti sul chirurgo e su una sua eventuale vendetta contro la moglie e il suo amante.
Montalbano riesce quindi ad ingannare il chirurgo e a farlo confessare davanti al questore. Temendo la possibilità di eventuali interventi della mafia per nascondere la confessione o ritorsioni contro lo stesso Montalbano, il commissario ha poi cura di tenere il suo nome fuori dal caso e di far pubblicare la notizia della confessione da un suo amico giornalista.
Il tempo: il romanzo è ambientato alla fine degli anni Novanta; la vicenda è emozionante perché tutto succede nell’arco di qualche settimana.
I luoghi: Montalbano lavora a Vigàta, un paesino siciliano non molto lontano da Montereale e da Marinella, dove egli abita, ma un paese piuttosto distante dalle grandi città di Trapani e Messina e dal santuario di Tindari.
I personaggi
Protagonista: Salvo Montalbano è il commissario di Vigata, dotato di lucida capacità di giudizio su fatti e persone. Egli è un uomo sulla cinquantina, onesto, non corrotto dai politici locali e sempre pronto ad aiutare i deboli. Montalbano è un anticonformista che non ama le regole, non viene mai descritto fisicamente. Uomo solitario e indipendente, ama il nuoto e il mare. Con i suoi collaboratori è posato, a volte nervoso e scorbutico, altre volte è malinconico. Tuttavia si riscontra in lui una certa ritrosità nei confronti della tecnologia e della modernità.
Antagonisti: la nuova mafia internazionale;
Oppositori: il dottor Ingrò un famoso chirurgo con la mania della collezione dei quadri molto costosi; a suo modo coinvolto in questa storia, in quanto costretto dalla mafia a operare trapianti illegali per ripagare i suoi debiti con l’organizzazione; Don Balduccio Sinagra è il vecchio boss della mafia palermitana, “uno scheletro vestito”, che non ha perduto il carisma benché la nuova mafia faccia oscillare la sua autorità.
Destinatari (cioè coloro su cui sono concentrate le indagini del protagonista): Nenè Sanfilippo è il giovane assassinato, amante dei computer e donne, ragazzo sulla ventina con codino e orecchino; i coniugi Griffo, l’anziana coppia di pensionati uccisi; Japichinu Sinagra, il giovane che faceva parte dell’organizzazione del commercio di organi e che incominciava a dar fastidio al nonno, che lo farà assassinare.
Aiutanti: Livia è la fidanzata di Montalbano, ma abita a Boccadasse in Liguria. E’ fedele e paziente e non viene svelato alcun particolare fisico. Si sente spesso troppo trascurata rispetto alle indagini, che l’amato affronta con sveltezza.
Catarella lavora al centralino del commissariato. E’ una persona piuttosto ignorante e confusa, ma dotata di un arguto senso pratico.
Fazio, un uomo fedele, ma talvolta lento e intrappolato nella sua mente logica e rigorosa. Fa parte della squadra di Montalbano, insieme a Gallo o “Galluzzo” e Mimì.
Mimì Augello, il vice di Montalbano, dai risvolti, complessi e delicati casi, ma indispensabile confidente per Montalbano e punto fermo della squadra. S’innamora in questa storia di Beba.
Nicolò Zito, l’amico giornalista di Montalbano, che riceve sempre da lui gli scoop, a condizione che dica quello che lui vuole.
Comparse: Beatrice chiamata anche Beba, una bella ragazza alta, bionda e snella. E’ la rappresentante di casalinghi e guida che era sul pullman della gita a Tindari. S’innamora di Mimì.
Il Questore Bonetti-Alderighi, sebbene usi un tono rigido nei dialoghi, non ha mai intimorito Montalbano.
L’avvocato Guttadauro, legale prediletto dai mafiosi.
Ingrid Sjostrom è l’amica svedese di Montalbano; è una donna molto bella, considerata di facili costumi in quanto straniera, leale e sincera.
Vanja Titulescu, trentunenne rumena sposata con il ricco chirurgo Ingrò, tradisce il marito mediante la relazione pericolosa con Nenè Sanfilippo.
Linguaggio: Lo stile e le tecniche narrative di Camilleri sono uniche, non manca mai di inserire nella narrazione molti termini in dialetto siciliano, rendendo così il racconto più confacente all’ambientazione in cui si svolge la vicenda.
Narratore: Il narratore è esterno, ma il punto di vista è interno alla narrazione.
Citazione (utilizzabile per il video): La collina Ciuccàfa si distingueva per due particolarità. La prima consisteva nell’appresentarsi completamente calva e priva di un pur minimo filo d’erba verde. Mai su quella terra un àrbolo ce l’aveva fatta a crescere e non era arrinisciùto a pigliarci manco uno stocco di saggina, una troffa di chiapparina, una macchia di spinasanta. C’era sì un ciuffo d’àrboli che circondava la casa, ma erano stati fatti trapiantare già adulti da don Balduccio per avere tanticchia di refrigerio. E per scansare che siccassero e morissero, si era fatto venire camionate e camionate di terra speciale. La seconda particolarità era che, cizzion fatta della casa dei Sinagra, non si vedevano altre abitazioni, casupole o ville che fossero, da qualsiasi lata si taliassero i fianchi della collina. Si notava solo la serpeggiante acchianata della larga strata asfaltata, lunga un tre chilometri, che don Balduccio si era fatta fare, come diceva, a spisi so’. Non c’erano altre abitazioni non perché i Sinagra si erano accattati tutta quanta la collina, ma per altra, e più sottile, ragione.
Contestualizzazione: il tema centrale è la lotta alla criminalità; in questo libro, come in altri libri di Camilleri, si affronta il problema della mafia ovvero l’eterna “questione meridionale”.
MONTALBANO SI RIFIUTA
Racconto tratto dal libro “Racconti di Montalbano” (storie scelte da Camilleri)
Struttura: Inizialmente viene presentata la situazione al tempo presente, ma subito si torna al passato con un flashback; il commissario Salvo Montalbano nel pomeriggio sta eseguendo un interrogatorio, nella tarda serata va a cena e, seppur interrotto ancor prima di gustare l’antipasto, riesce a tornare alla trattoria per finire il pasto. Si sta dirigendo verso casa in auto quando di sfuggita nota un’altra auto con soggetti sospetti che pare stiano violentando una donna, a prima vista sembra ignorarli, ma subito dopo torna sulle loro tracce, che lo portano fino ad una casa su una collina. Qui si interrompe la situazione di pace che caratterizzava la giornata lavorativa del commissario. Di nascosto Montalbano riesce a seguire i due uomini fin dentro alla casa, dove trova una scena di grande orrore: il corpo morto e sbrindellato della donna. Con abili parole Camilleri riesce a dare grande suspance a queste scene: Salvo, scendendo le scale, ode lo scambio di opinioni tra i due uomini che stanno esplicitamente mangiando delle parti del corpo della donna, nauseato esce dalla casa e dopo aver cosparso l’ingresso di benzina decide di abbandonare il piano e chiama lo scrittore del racconto. Pare che ritorni una situazione di relativa pace, almeno per il lettore, quando Montalbano rimprovera al telefono lo scrittore e decide lui stesso di mettere fine al racconto, riattaccando il telefono.
Fabula e intreccio: La fabula inizia con la presentazione della scena, di sera, ma già nella prima pagina c’è un flashback con il quale racconta i fatti avvenuti nel pomeriggio. Da lì in poi i fatti procedono in ordine cronologico.
Sequenze:
Sequenze narrative alternate a brevissime sequenze dialogiche, talvolta composte da una sola battuta.
Sequenza narrativa: presentazione della scena, il commissario è in auto.
Flashback
Sequenza narrativa: il commissario sta facendo un interrogatorio e si prende una pausa, lasciando il lavoro a Fazio, un collega.
Sequenza dialogica: brevissimo scambio di battute tra Montalbano e Fazio.
Sequenza narrativa: il commissario torna al suo interrogatorio, quando arriva Augello; Montalbano si fa sostituire e va a cenare.
Sequenza dialogica: Gallo interrompe la cena e richiama Montalbano in commissariato per comunicargli delle novità.
Sequenza dialogica: dialogo Augello – Montalbano.
Sequenza narrativa: il commissario torna alla sua cena e terminatala si dirige verso casa a bordo della sua auto.
Sequenza narrativa: Montalbano dall’auto nota una scena di violenza, senza farsi notare segue i delinquenti in macchina fino ad una casa isolata.
Sequenza narrativa: il commissario di soppiatto ispeziona la casa.
Sequenza narrativa: il commissario trova una ragazza morta.
Sequenza dialogica: i due assassini dal piano di sotto si scambiano opinioni sul cibo che stanno mangiando, è evidente che si tratta di parti di corpo della ragazza.
Sequenza narrativa: Montalbano esce dalla casa, dalla sua auto prende una scheda telefonica e, raggiunta una cabina, chiama.
Sequenza dialogica: Montalbano chiama colui che sta scrivendo la storia proprio in quel momento, esprime il suo disappunto per come si sta evolvendo la vicenda e chiude il racconto riattaccando il telefono.
Il racconto è costituito prevalentemente da sequenze narrative, ma ci sono anche brevi sequenze dialogiche.
Inesistenti quelle riflessive, appena accennate quelle delle descrizioni, tuttavia non abbastanza approfondite da determinare una sequenza.
Il narratore
E’ un narratore esterno, in terza persona ed è onnisciente poiché racconta i fatti attraverso un flashback. Il racconto è molto oggettivo, le scene più crude sono descritte con grande freddezza e distacco. I fatti sono raccontati al passato.
Il tempo: Non vi sono riferimenti temporali riguardo agli anni, probabilmente si tratta della epoca contemporanea di Camilleri (‘900).
Il racconto si conclude in una giornata, vi sono riferimenti a orari precisi (otto di mattina, cinque di pomeriggio, dieci di sera, mezzanotte spaccata..).
I luoghi: La vicenda si svolge in Sicilia in tre luoghi principali: il commissariato di Montalbano a Vigata, la trattoria e la casa sulla collina. La casa sulla collina è in campagna, a due ore di strada dalla casa di Montalbano, certamente scelto dagli assassini per la sua posizione isolata e nascosta.
Vi è un riferimento alla città di Marinella, dove abita il commissario.
I personaggi
Ruoli: personaggi principali: il commissario Salvo Montalbano, Augello, i rapitori della donna.
Protagonista: Montalbano, commissario dall’animo freddo e risoluto non si lascia sconvolgere dai fatti che accadono nella casa sulla collina. Commissario paziente, passa la giornata ad interrogare un uomo che non intende rilasciare dichiarazioni e si difende sempre con la medesima frase. Il commissario non dà mai tregua al suo lavoro, che sembra appartenergli appieno, tant’è che, ligio al dovere, segue i due criminali, seppur la sua sfiancante giornata lavorativa sia appena finita.
Antagonista: non vi è un antagonista ben definito, ma dato che il commissario è una figura rappresentativa della giustizia possiamo considerare antagonisti coloro che si oppongono alla legge: il vecchio che si ostina a non rilasciare dichiarazioni, riguardo lo stupro per cui è indagato, e i due assassini, che senza alcuno scrupolo massacrano e cucinano una giovane donna.
Le forme del discorso: I pochi discorsi presenti nel racconto sono diretti, non vi è alcuna presenza di discorsi indiretti. Il discorso diretto è stato probabilmente scelto per dare più velocità e fluidità al racconto.
Linguaggio: Il linguaggio è piuttosto semplice, Camilleri inserisce termini dialettali siciliani, che comunque non rendono difficoltosa la lettura. Le frasi sono piuttosto brevi, la sintassi è semplice, la lettura risulta veloce.
Contestualizzazione della novella
Il racconto lo troviamo nel libro “Racconti di Montalbano”, libro nel quale sono inserite storie scelte dall’autore Andrea Camilleri. Tutta la serie del commissario Montalabano è di genere poliziesco, l’autore ambienta i racconti nella cittadina di Vigata, sulla costa sicula, luogo dove il commissario svolge le sue funzioni di investigatore. Più in generale tutti i racconti sono ambientati in Sicilia e in qualche racconto troviamo anche descrizioni accurate dei luoghi dove si svolgono le vicende.
Citazione (utilizzabile per il video):
Quella nottata di fine aprile era proprio proprio come una volta era parsa a Giacomo Leopardi che se la stava a godere: dolce e chiara e senza vento. Il commissario Montalbano guidava la sua macchina a lento a lento, beandosi della friscanzana mentre se ne tornava nella sua casa di Marinella.[…]